Gioco quiz “Alla scoperta della Caffarella”

a cura di APS Bike4City

Indice 

Indice 1

✨Al via i giochi 2 – Indicazioni

🚲Tappa A – Lo stagno della Caffarella 3

❓ Quiz A 4

🚲Tappa B – Il monumento per Annia Regilla 4

❓ Quiz B 5

🚲Tappa C – Il Casale della Vaccareccia 5

❓ Quiz C 6

🚲Tappa D – La Grotta (che non è di Egeria) 6

❓ Quiz D 7

🚲Tappa E – La chiesa che un tempo era un tempio 7

❓ Quiz E 8

🚲Tappa F – Bosco Sacro 8

❓ Quiz F 9

🚲Tappa G – La grande cisterna romana 9

❓ Quiz G 10

🚲Tappa H – La cisterna che è tornata a vivere 10

❓ Quiz H 11

🔗 Link utili per esplorare la Caffarella

Al via i giochi – Indicazioni

Un gioco a tappe tra natura, storia e curiosità.

Un gioco, sì… ma anche un piccolo viaggio, dentro al verde della Caffarella, tra rovine romane, stagni pieni di vita, storie vere e leggende da scoprire.

📍 Si consiglia la partenza dagli stand della Festa della Bicicletta. Le tappe puoi farle nell’ordine che vuoi, ma ti consigliamo quello suggerito: è pensato per guidarti in un percorso ad anello, passo dopo passo.

🎯 È pensato per tutte le età: famiglie, bambine e bambini, o persone curiose. Ogni tappa racconta qualcosa: un monumento, una pianta, un animale, un gesto umano. Troverai testi semplici ma ricchi, piccole domande, attività da fare con gli occhi, le mani o la fantasia.

🧠 I contenuti sono stati scritti da volontari e volontarie, con il supporto dell’intelligenza artificiale per rendere le parole più accessibili. I link lungo il percorso ti portano alle fonti usate per raccontare nel caso volessi approfondire.

📝 Man mano che esplori, segna le risposte ai quiz. Alla fine potrai scegliere il nome della tua squadra e… 🎁 magari ricevere una piccola sorpresa!

👉 Compila il quiz finale a questo link (scansiona il qr Code o segui il link sotto):     

qrCode per il quiz
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(puoi farlo tappa per tappa o tutto alla fine)

 

https://forms.gle/pwNMzhyJWuzsTF678

 


🚶‍♀️🚴‍♂️Ogni passo o pedalata è un modo per scoprire che la Caffarella è molto più di un parco: è un luogo vivo, che parla di natura, cultura e libertà.

Grazie per essere parte della Festa della Bicicletta 2025 –
💚 buon gioco, a nome di Bike4City e di tutte le realtà che hanno reso questa giornata possibile!

 

 

Che il gioco abbia inizio! Buona Esplorazione!

https://www.caffarella.it/il-parco/
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🚲Tappa A – Lo stagno della Caffarella

📍 Un angolo d’acqua pieno di vita

Sembra un piccolo laghetto, ma è molto di più: è uno stagno urbano, creato nel 2006 dal Parco dell’Appia Antica per dare spazio alla natura. Qui, dove il terreno è sempre un po’ umido, l’acqua piovana si raccoglie facilmente… e con un po’ di cura, nasce un ecosistema!

🔍 Cos’è un ecosistema?
È un ambiente dove piante, animali, acqua e terra vivono in equilibrio, aiutandosi a vicenda.

Questo stagno è diventato una vera casa per tantissimi animali e piante. Alcuni vivono qui tutto l’anno, altri arrivano solo di passaggio. Tra questi c’è un uccello molto speciale:

🟢 Il tarabusino
È un piccolo airone (alto meno di 40 cm!) con piume gialle e marroncine. È timidissimo, si nasconde tra le canne e ama i posti tranquilli per fare il nido.

Ma non è il solo!

✨ Chi vive nello stagno?

  • 🪶 Aironi: uccelli eleganti dal collo lungo e zampe alte. Ce ne sono di bianchi e di grigi.
  • 🦆 Folaghe e gallinelle d’acqua: sembrano papere nere, ma con becco bianco o rosso. Nuotano bene e camminano tra i canneti.
  • 🐸 Rospi: animali anfibi che vivono tra l’acqua e la terra, utilissimi perché mangiano tante zanzare!
  • 🐍 Biacchi: serpenti non velenosi che si nutrono di piccoli animali. Fanno parte della natura, anche se non li vediamo spesso.
  • 🌼 Iris gialli: fiori bellissimi che sbocciano vicino all’acqua, tra le canne.

💧 Lo stagno non è solo bello: raccoglie l’acqua piovana e la fa scorrere piano. Così, quando piove tanto, aiuta a non far allagare la valle.

🛠️ E nel 2022 ne è nato un secondo! Più a valle, lungo un fosso, per collegare meglio le zone naturali. Un passo in più per una città amica della biodiversità.

🔎 Prova a notare: riesci a vedere un uccello sull’acqua? Conta quanti tipi di piante diverse trovi lungo il bordo.

https://www.parchilazio.it/appiaantica-schede-18045-l_area_umida_della_valle_della_caffarella_raddoppia

❓ Quiz A

Quale specie fa il nido nello stagno della Caffarella?
💚 Cormorano
💚 Tarabusino
💚 Fenicottero rosa

🚲Tappa B – Il monumento per Annia Regilla

📍 Un ricordo di pietra, tra amore, dolore e leggenda

Nel cuore della valle, tra alberi e silenzi, si alza un edificio in mattoni: è il cenotafio di Annia Regilla, costruito quasi duemila anni fa da Erode Attico, un politico e filosofo greco, per ricordare sua moglie.

🔸 Chi era Annia Regilla?
Una nobildonna romana, molto colta e potente, vissuta nel II secolo d.C. Apparteneva a una famiglia legata all’imperatore e aveva sposato Erode, trasferendosi con lui in Grecia.

Purtroppo morì nel 160 d.C., mentre era incinta. Secondo alcuni scritti antichi, fu uccisa da un uomo al servizio del marito. Non sappiamo tutta la verità, ma il suo nome è rimasto vivo anche grazie a questo monumento.

💡 Cos’è un cenotafio?
È un monumento commemorativo costruito per ricordare una persona, anche se non ospita il suo corpo.

✨ Cosa puoi osservare

  • È fatto tutto in laterizio, cioè mattoni cotti al sole.
  • Ha la forma di un piccolo tempio con un tetto spiovente.
  • I capitelli corinzi (le decorazioni in alto sulle colonne) sono finemente lavorati.
  • Per molto tempo è stato usato come fienile: questo, paradossalmente, l’ha aiutato a conservarsi.

📖 Nei secoli successivi, soprattutto nel ‘600 e ‘700, molti studiosi sbagliarono: pensarono che fosse il “Tempio del dio Redicolo”, un’antica divinità legata al ritorno a casa dopo lunghi viaggi. L’errore nacque da una cattiva interpretazione di testi latini e greci.

  🔎 Cosa puoi fare qui
Guarda bene la facciata: riesci a vedere le decorazioni in rilievo sui mattoni?
Pensa a cosa vuol dire ricordare qualcuno con un monumento. Tu come racconteresti la storia di una persona cara?  

https://it.wikipedia.org/wiki/Appia_Annia_Regilla

❓ Quiz B

Come veniva chiamato per errore, nei secoli XVII e XVIII, questo monumento?
💚 Tempio di Apollo
💚 Mausoleo degli Antonini
💚 Tempio del dio Redicolo

 

🚲Tappa C – Il Casale della Vaccareccia

📍 Un pezzo di campagna nel cuore della città

Lo vedi quel grande edificio in cima al prato? È il Casale della Vaccareccia, una delle costruzioni più riconoscibili del parco. Si chiama così perché, un tempo, qui vivevano le vacche e si produceva il latte per tutta la zona.

🐄 Lo sapevi? “Vaccareccia” significa proprio: “luogo dove si tengono le vacche”.

Il casale esiste da secoli: i documenti parlano di lui già nel Medioevo, ma la versione che vediamo oggi risale probabilmente al 1700 o 1800.

Per tanto tempo è stato il cuore della vita contadina nella Caffarella:

  • si allevavano animali
  • si coltivavano ortaggi, grano, viti
  • si conservava il fieno per l’inverno
  • si condividevano saperi, strumenti, fatica e stagioni

🌻 Fino agli anni ’50, tutta la valle era piena di orti, vigne e pascoli. I prati erano vivi di voci, di mani che lavoravano e di biciclette cariche di latte o verdure.

Oggi il casale ha una nuova vita: ospita laboratori, incontri, ciclofficine, attività culturali. È un posto aperto, dove la storia continua, con ruote, mani, parole e relazioni.

🔎 Cosa puoi fare qui
Guarda le mura: sembrano antiche?
Pensa a chi passava di qui ogni mattina. Immagina il profumo del fieno, i rumori del cortile, il latte appena munto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Valle_della_Caffarella

❓ Quiz C

Cosa significa il nome “Vaccareccia”?
💚 Una pianta locale della valle
💚 Il luogo dove si tenevano le vacche
💚 Un edificio sacro pre-romano

🚲Tappa D – La Grotta (che non è di Egeria)

📍 Un luogo d’acqua, bellezza e sorpresa

Sotto la collina, tra il muschio e l’ombra degli alberi, c’è un posto che sembra magico: è una grotta artificiale, costruita quasi 2000 anni fa nella villa di Erode Attico. Lui era un personaggio potente dell’antica Roma, e amava l’arte, la filosofia… e i giochi d’acqua!

🌊 Cos’è un ninfeo?
Era un luogo dedicato all’acqua, dentro ville o giardini, dove ci si poteva riposare, riflettere, rinfrescare. Nella Roma imperiale era simbolo di ricchezza e raffinatezza.

Questo ninfeo raccoglieva l’acqua di una sorgente naturale e la faceva scorrere in vasche e canali. I romani lo avevano decorato con:

  • marmi preziosi e colorati
  • mosaici e conchiglie
  • una statua del dio Almone, che rappresentava il fiume locale

Ora ne restano solo alcune tracce, ma se chiudi gli occhi puoi immaginare il suono dell’acqua e la frescura delle pareti.

⚠️ Per secoli è stato chiamato “Grotta di Egeria”, pensando fosse il luogo sacro della ninfa Egeria, consigliera del re Numa Pompilio. Ma… era un errore! Gli studiosi oggi sanno che quella sorgente era molto più vicina al centro di Roma, presso Porta Capena.

🔎 Cosa puoi fare qui
Cerca la volta curva della grotta, le nicchie laterali, e prova a immaginare i giochi di luce sull’acqua.
Puoi inventare un tuo ninfeo immaginario: come sarebbe? Dove lo costruiresti?

https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/via-appia-antica/ninfeo-di-egeria/

❓ Quiz D

A cosa era dedicato originariamente il Ninfeo di Egeria nella Caffarella?
💚 A una sorgente sacra legata a un mito
💚 A feste in onore degli imperatori
💚 A spettacoli teatrali estivi

🚲Tappa E – La chiesa che un tempo era un tempio

📍 Un luogo nascosto tra gli alberi, dove il tempo si è fermato (e trasformato)

Sali sulla collinetta e guarda bene: tra gli alberi si nasconde un edificio antico, silenzioso ma importante. Oggi lo chiamiamo chiesa di Sant’Urbano, ma la sua storia comincia molto prima, quando ancora non esistevano né chiese né campane.

🔙 Cosa c’era prima?
Qui sorgeva un tempio romano, probabilmente voluto da Erode Attico — lo stesso che costruì anche il Ninfeo e il monumento per Annia Regilla. Era dedicato a due figure molto importanti per il mondo agricolo:

  • 🌾 Cerere, dea della terra e dei raccolti
  • 👑 Faustina, imperatrice e moglie dell’imperatore Antonino Pio, divinizzata dopo la morte

Il tempio era elegante e semplice: colonne davanti, mattoni rossi (laterizio), e marmo bianco pregiato.

E poi cosa è successo?
Intorno al IX secolo, quando il mondo romano era già cambiato, il tempio fu trasformato in chiesa cristiana e dedicato a Sant’Urbano, un papa e martire. Gli interni furono decorati con affreschi: pitture murali che raccontano storie della Bibbia e dei santi.

🎨 Nel 1600, durante il pontificato di Urbano VIII, la chiesa fu restaurata: le colonne vennero murate, fu aggiunto un piccolo campanile, e la volta fu decorata con stucchi e disegni.

🔍 Curiosità: nella cripta c’è una Madonna col Bambino affiancata da San Giovanni e Sant’Urbano (forse del X secolo), e un altare circolare con un serpente scolpito, forse usato nei riti di Dioniso e poi “riciclato” nel culto cristiano.

Oggi si può visitare su prenotazione. E merita davvero.

https://turismoroma.it/it/node/899

❓ Quiz E

A chi era dedicato originariamente il tempio poi diventato chiesa di Sant’Urbano?
💚 A Vesta e Adriano
💚 A Cerere e Faustina
💚 A Minerva e Traiano

🚲Tappa F – Bosco Sacro

📍 Un luogo che cresce con le radici… e con le persone

In cima alla valle c’è un angolo speciale, dove gli alberi parlano piano ma a lungo. Questo è il Bosco Sacro della Caffarella, un pezzo di verde che ha attraversato i secoli e continua a crescere, giorno dopo giorno.

🌿 Nell’antica Roma, questo era un lucus: non un semplice bosco, ma un bosco “sacro”. Gli alberi erano protetti dalla legge, perché considerati simboli della terra, del tempo, della vita. Faceva parte della grande tenuta di Erode Attico, il filosofo greco che nel II secolo d.C. trasformò la valle in una villa monumentale.

📖 Nei secoli, alcuni pensarono che proprio qui si incontrassero la ninfa Egeria e il re Numa Pompilio. Ma era solo una leggenda: in realtà quel mito appartiene a Porta Capena. Questo luogo, invece, è davvero rimasto bosco dall’età romana fino a oggi.

🎨 Anche i pittori dell’Ottocento lo amavano: lo disegnavano spesso, affascinati dalla sua bellezza e dal senso di pace che trasmetteva.

🌱 Un bosco che continua a nascere

Alla fine degli anni ’90 qui erano rimasti solo tre lecci. Ma nel 1999 è iniziata una rinascita.
Sono stati piantati più di 50 nuovi alberi: querce, sughere, allori… e poi salici, pioppi, farnie. Ogni albero ha una storia, e spesso anche un nome.

Lo sapevi?
Nel quartiere c’è un’usanza bellissima: per ogni bimba o bimbo che nasce, si può piantare un albero qui, con un cartellino che riporta nome e data. Un gesto di amore per la terra e per il futuro.

Il bosco cresce grazie a chi lo ama: cittadine, cittadini, volontari e volontarie che continuano a piantare, curare, ricordare. Senza divise né bandiere, solo con cura.

🕊️ Il bosco è anche intitolato a Lorenzo Cuneo, giovane romano, scout e volontario del Comitato per la Caffarella. È morto nel 1998, a 28 anni, mentre aiutava altre persone in autostrada. Amava questa valle, la difendeva con passione. Oggi continua a essere qui, tra gli alberi.

🔎 Cosa puoi fare qui
Cammina tra i tronchi e leggi i cartellini: ogni albero è un racconto.
Pensa a chi lo ha piantato. E magari immagina: che albero vorresti essere tu?

https://turismoemozionaleroma.altervista.org/beni-culturali-del-parco-della-caffarella.html

https://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/via-appia-antica/bosco-sacro/

❓ Quiz F

Perché il Bosco Sacro della Caffarella continua a crescere nel tempo?

 💚 Perché è una foresta naturale protetta
💚 Perché è un vivaio di sperimentazione botanica
💚 Perché ogni anno vengono piantati nuovi alberi per nuove vite e iniziative di comunità

🚲Tappa G – La grande cisterna romana

📍 Un’opera nascosta… ma gigantesca!

Non la vedi subito, ma c’è. Tra la chiesa di Sant’Urbano e via dell’Almone si nasconde una delle più grandi cisterne idrauliche costruite dai romani nella valle della Caffarella.

💧 Una cisterna è un grande serbatoio sotterraneo usato per raccogliere e conservare l’acqua, fondamentale per vivere, coltivare, lavarsi, cucinare. Qui serviva per alimentare terme, fontane e giardini di una villa imperiale, forse appartenente a Erode Attico.

🏗️ Quanto è grande?

  • 21 metri di lunghezza
  • quasi 7 metri di altezza
  • mura spesse, realizzate in calcestruzzo e selce
  • pavimento in cocciopesto, un materiale impermeabile tipico dell’ingegneria romana
  • lati corti semicircolari, una scelta architettonica raffinata

Era completamente interrata, per tenere l’acqua fresca e al sicuro. Solo secoli dopo, tra il IV e il V d.C., alcuni sbancamenti la resero in parte visibile.

🔁 Una cisterna, mille usi

Nel tempo non è rimasta solo un serbatoio. È stata:

  • deposito
  • abitazione
  • forse perfino una torre d’avvistamento, come fanno pensare le merlature visibili in alto

Questo ci insegna che le strutture antiche non spariscono: si trasformano.

📚 È un esempio di tecnologia antica ancora oggi leggibile. I romani non costruivano solo per sé, ma pensando al lungo termine. E l’acqua, qui, era più di una risorsa: era cultura, ingegno, bellezza.

🔎 Cosa puoi fare qui
Fermati e ascolta il paesaggio. Cosa resta invisibile ma fondamentale, oggi come allora?
Se potessi progettare un luogo per raccogliere e proteggere qualcosa di importante… che forma avrebbe?

https://turismoemozionaleroma.altervista.org/beni-culturali-del-parco-della-caffarella.html

❓ Quiz G

Qual era la funzione originaria della cisterna monumentale della Caffarella?
💚 Era un sacrario dedicato alle ninfe
💚 Serviva come torre militare di guardia
💚 Conservava acqua per ambienti termali e giardini

🚲Tappa H – La cisterna che è tornata a vivere

📍 Un gesto collettivo, un luogo ritrovato

Se ti guardi intorno, tra i rami e l’erba, spunta una costruzione antica in mattoni: non è solo un rudere, ma una storia che è rinata grazie a tante mani.

Questa è una delle cinque cisterne romane della Caffarella. Fu costruita nel III secolo d.C. per raccogliere e distribuire acqua, bene prezioso per orti, fontane e giardini. Era collegata probabilmente a un acquedotto o a una grande villa.

💧 E perché “ninfeo”?

Sulla facciata si vedono tre archi e quattro pilastri: un dettaglio decorativo che somiglia a quelli dei ninfei romani, ambienti dove l’acqua diventava bellezza, frescura, spettacolo. Così, anche se era una cisterna, da lì il suo soprannome.

Ma la parte più bella di questa storia… viene dopo.

🌱 Un luogo salvato da chi lo ama

Nel tempo questa cisterna era caduta nel silenzio. Era diventata:

  • una piccola abitazione
  • poi un ricovero per cani abbandonati
  • infine, un luogo chiuso, nascosto, dimenticato

Ma nel 2017, grazie all’impegno dell’Ente Parco e dei volontari e volontarie del Comitato per la Caffarella, è stata ripulita e restaurata. Via le cucce, via i rifiuti. Di nuovo visibile, di nuovo viva.

È un esempio concreto di cosa succede quando una comunità si prende cura di un luogo.

🔎 Cosa puoi fare qui
Cerca gli archi, tocca i mattoni (con delicatezza!), prova a immaginare chi l’ha costruita…
e chi l’ha salvata.
Pensa: c’è un posto, anche piccolo, che tu vorresti salvare?

https://www.caffarella.it/il-parco/da-vedere/le-cisterne-romane/

❓ Quiz H

 Quante antiche cisterne sono state individuate nella valle della Caffarella?
💚 Cinque
💚 Tre
💚 Due

Buon divertimento!